Il dottor Luigi Ughes, medico di Murello, è il protagonista indiscusso della vicenda, anche se scompare misteriosamente dalla scena dopo pochi capitoli. E’ il personaggio che regge tutto il romanzo solo con la sua assenza: le vicende di tutti i personaggi continueranno a ruotare attorno alla sua scomparsa anche se lui, di fatto non agirà più.
Il dottor Ughes nasconde un passato tormentato. Infatti è stato un giacobino, qualche anno prima era dovuto fuggire in Francia, perseguitato per i suoi ideali politici ed era potuto rientrare in Piemonte solo dopo il trattato di pace, con il perdono del Re. All’inizio della vicenda lui è il novello sposo della bella Liana Oliveri, arrivato a Murello da poco, non sembra più molto interessato alla politica, ma quando i suoi “amici” si rifanno vivi, scompare, attirato dai gorghi della rivoluzione. |
I due protagonisti maschili rappresentano e incarnano perfettamente la situazione politica del momento.
Il personaggio che si contrappone a Ughes è Massimo Claris, il giovane conte di Torino che passa l'estate in villeggiatura a Murello, a Robelletta, la villa di sua madre. E' soldato, come vuole suo padre, ma spesso tende a cacciarsi nei guai, disubbidendo agli ordini. Tra Massimo e Luigi nasce istintivamente simpatia, ma le loro idee sono agli antipodi. Massimo è il figlio della Contessa Polissena e del Conte Annibale Claris, due personaggi di spicco della nobiltà torinese. Per lui non esiste il mondo senza il Re e si darà molto da fare per difenderlo nonostante possa fare ben poco. |
Oltre alle idee politiche, l’altro aspetto che contrappone Luigi e Massimo è il fatto che Massimo si invaghisce immediatamente di Liana, la bella moglie del dottore e questo darà vita all’intreccio romantico della vicenda.
La cosa curiosa da sapere è che ritroviamo molto di Edoardo Calandra sia in Luigi Ughes che in Massimo. Sono entrambi personaggi che in qualche modo lo rappresentano, così come Liana è la trasposizione di Virginia, la moglie di Edoardo. |
Il conte Annibale Claris e la contessa Polissena sono i genitori di Massimo, personalità di spicco della nobiltà torinese.
Ma la Contessa è sempre scortata dal suo Cicisbeo, il Cavaliere Telemaco Mazel della Comba. Nel ritrarre la Contessa Polissena Claris, Edoardo si rifà alla signora Andreis, distinta dama di Torino, conoscente di suo padre, che si recava ogni anno in villeggiatura a Robella, accompagnata da un compìto gentiluomo, il cavaliere Giuseppe dei Conti di Gloria, al quale Edoardo si ispirerà per creare appunto il personaggio del cavaliere Mazel. |
"Così pensando, il cavaliere Mazel entrò nella villa e iniziò a gironzolare per le stanze cercando di far passare la noia. Sfogliò qualche libro, odorò un mazzolino di fiori che si trovava in un bel vaso, poi si ritrovò davanti ad un grande specchio e iniziò a rimirarsi osservandosi attentamente dalla testa ai piedi:“Cinquantasei anni… Certo la pancia inizia a crescere un po’ troppo, ma le gambe sono ancora in forma! Che gambe! Guarda qua che gambe! Non si vedranno più gambe così nel 1800! Guance ancora fresche e denti bianchi….” Pensò di nuovo a Massimo, con la giacca color castano scuro, i pantaloni di pelle e gli stivali... “Peccato che sia un tale scavezzacollo, perché è un bel giovane… e veste benissimo!”
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